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Sustainability

Accompagniamo le aziende in un percorso di transizione ecologica e digitale che le porterà a differenziarsi dai competitor e ad avere un vantaggio in termini di business ed impatto ambientale.

Infatti le aziende che implementano un modello ecosostenibile e un sistema di economia circolare nel loro business ottimizzano le operazioni, generano nuovi flussi di ricavi, mitigano i rischi, salvaguardano risorse e materie prime e riducono i loro costi.
Per aiutare i nostri clienti a diminuire la propria impronta ambientale sul pianeta e sui processi aziendali abbiamo scelto di affiancarci ad Enel X, leader di mercato in materia.

Protocollo di Kyoto e Transizione Ecologica

Cos’è?

Il Protocollo di Kyoto è un accordo internazionale per contrastare il riscaldamento climatico, sottoscritto l’11 dicembre 1997 durante la Conferenza delle parti di Kyoto (la COP3) ma è entrato in vigore solo il 16 febbraio 2005 grazie dalla ratifica del Protocollo da parte della Russia (che era avvenuta nel precedente Novembre 2004).

Perchè è nato?

La motivazione della nascita del Protocollo di Kyoto, risiede nel contrasto al riscaldamento climatico, probabilmente il più grande e preoccupante problema ambientale dell’era moderna, con le emissioni di CO2 in atmosfera che si costituiscono come il principale fattore dell’impronta ecologica umana.

Gli obiettivi del Protocollo di Kyoto

Il Protocollo di Kyoto impegna i Paesi sottoscrittori (le Parti) ad una riduzione significativa delle proprie emissioni di gas ad effetto serra (i gas climalteranti, che riscaldano il clima terrestre) rispetto ai propri livelli di emissione del 1990 (baseline), in percentuale diversa da Stato a Stato.
Per coordinare le azioni da mettere in campo per questo obiettivo ogni Nazione è tenuta a realizzare un sistema nazionale di monitoraggio delle emissioni ed assorbimenti di gas ad effetto serra (l’ “Inventario Nazionale delle emissioni e degli assorbimenti dei gas a effetto serra”) da aggiornare annualmente, insieme alla definizione delle misure per la riduzione delle emissioni stesse

Cosa sta facendo l’Italia e cosa è necessario fare

L’Italia ha ratificato il Protocollo di Kyoto attraverso la legge di ratifica del 1 giugno 2002, n. 120, in cui viene illustrato il relativo Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.
L’obiettivo di riduzione per l’Italia è pari al 6,5% rispetto ai livelli del 1990. Tale obiettivo risulta abbastanza ambizioso, sia perché l’Italia è caratterizzata da una bassa intensità energetica, sia in funzione del fatto che dal 1990 ad oggi le emissioni italiane di gas serra sono già notevolmente aumentate

Cosa fare quindi?

Con l’approvazione del decreto legge “Ministeri”, nel febbraio scorso, è nato ufficialmente il Ministero della Transizione ecologica (Mite) che il compito di tutelare la difesa dell’ambiente e dei mari. Per fare ciò occorre creare strategie ambientali partendo dall’attuazione della transizione ecologica ed energetica.

Cos è la Transizione Ecologica?

La Transizione Ecologica è un percorso di innovazione tecnologica di cambiamento a partire dal singolo cittadino fino alle aziende per una nuova realtà ad impatto zero sull’ambiente.
Questo processo di cambiamento deve partire innanzitutto da ognuno di noi, dalle nostre abitudini che dovranno rispettare l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e gli ambiziosi obiettivi stabiliti dall’Unione Europea per il 2030, ovvero:

– Ridurre del 55% le emissioni di gas a effetto serra.
– Raggiungere almeno il 32% di quota di energia rinnovabile. – Incrementare l’efficienza energetica di almeno il 32,5%.
– Andare verso un’UE ad impatto zero sul clima entro il 2050: è quella che viene definita “Carbon Neutrality” cioè neutralità climatica.

Come attuarla da parte delle aziende?

La Transizione Ecologica ed Energetica non possono correre questa corsa da sole ma devono unirsi ad un altro percorso di transizione necessario: quello digitale. Infatti esistono e e vengono progettate ogni giorni soluzione tecnologicamente avanzate per far fronte alle problematiche di natura ambientale, energetica e sociale.
Non è quindi pensabile attuare la transizione ecologica senza prima digitalizzare i propri processi e abitudini aziendali.

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